giovedì 28 maggio 2009

Non saprai mai quant'è piena di lavoro la mia giornata..




Da un po' di tempo esco presto da casa e corro in studio.. senza pensare.
Raccolgo tutte le pratiche accatastate sulla mia scrivania e mi dirigo come una forsennata in tribunale..
Percorro velocemente le direzioni meno affollate, per il timore di perdere tempo.. perché ho molto da fare..
Evito quella lunga strada affianco al mare, quel parcheggio, il bar, il caffè.. ma non riesco ad evitare l'incontro strategico col collega, che mi offre il suo appoggio per quella transazione agognata da mesi..
stringo i denti, abbasso il capo, sorrido, concordo.. senza pensare..
Che caldo stamattina, siamo in trenta, ma pare un formicaio.. le riserve d'ossigeno si stanno esaurendo; scrivo i miei verbali, sottopongo al giudice perplesso, quanto me, e vado via, esco da quest'aula.. me ne vado.. perché ho molto da fare..
Ho terminato anche gli adempimenti in cancelleria, sfidando, a mano tratta, ogni sorta di coda inferocita..
Porto l'auto a lavare, faccio la spesa, il cane a pisciare.. e poi, pranzo fuori,
perché, adesso, detesto cucinare, apparecchiare, sparecchiare e lavare i piatti,
preferisco l'indifferente tintinnio di bicchieri e posate, il vociare persistente dei raduni delle ore 14.. il menu', l'hit parade dei nuovi arrivi in vetrina, una richiesta legittima, l'avvocato e la sua segretaria.. mogli, mariti, figli, fidanzati, amanti e puttane..
tutti lì, noi, un'amalgama di umanità disinteressata, distratta e compiacente..
un luogo perfetto per non pensare..

Non saprai mai che questa giornata, tipicamente uguale a molte altre, inizia cento volte..
senza pause, senza imprevisti, senza pensieri..
negandole la luna e la notte, la tua faccia e quelle lenzuola..
dimenticando auto, prati, mare, tavoli, colazioni, passeggiate, mani, occhi, parole..
io, l'altra..amata-odiata.

Non saprai mai quanto può far male..

così

Rispondo al tuo silenzio scrivendo di giorni felici,
sottraendo il nostro vino all'attesa, perché non ho mai avuto paura di sbagliare,
e brindo alle vittorie, ai sigari e ai dolci con la panna..

La mia risposta al tuo silenzio.. senza pensare.
inés


"I Giorni ed i baci
Sono in errore:
non hanno termine dove dicono.
Ma per amare dobbiamo imbarcarci su tutti i progetti che passano,
senza chiedere nulla
Pieni,
pieni di fede nell’errore di ieri di oggi e di domani,
che non può mancare." Pedro Salinas - La Voce a Te Dovuta - XX

21 commenti:

  1. errori che producono rancori,a volte diventa così facile girarsi indispettiti e dimenticare tutto,chiudersi nei silenzi per non capirsi,eppure chi è che non sbaglia,solo chi non vive.
    Benvenuta nel mio blog,un saluto

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  2. ..o chi ha paura di vivere. Benvenuto anche a te Nero

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  3. beh,che dire,bello il tuo blog,grazie del sostegno,a presto buona giornata.

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  4. @ achab: sono contenta ti piaccia il mio blog workinprogress.. ti seguirò anch'io

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  5. questo post fa male quanto un pugno nello stomaco, è terribile il silenzio, perché proviene solamente da una persona indecisa, impaurita ed insicura, che dietro il silenzio conserva spiragli di speranza.

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  6. si..bello questo blog..
    E questo post..
    Il riflesso di una vita nelle vite.
    Cambiano i luoghi, in fondo tutto il resto resta, insieme ai silenzi, a decantare come un buon vino...

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  7. riflessioni del nostro tempo..o voglia di scappare?

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  8. @ amore_immaginato: ti ringrazio per i complimenti, ne sono lusingata! ti seguirò anch'io.. sì, il silenzio decanta...come un buon vino, hai colto perfettamente! a prestissimo

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  9. @ UIFPWo8: sicuramente è più facile scappare, questo è rappresentativo del ns tempo!

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  10. @ anonimo: ..sono d'accordo con te!

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  11. "Nella vita, come nell'Arte, è difficile dire qualcosa che sia altrettanto efficace del silenzio" diceva Wittgenstein, e a mio parere nn sbagliava, il silenzio spesso viene considerato come il nulla, quando invece dovrebbe essere considerato il tutto, ma nel tuo caso carissima Ines, credo che quel silenzio sia un vile nascondiglio.
    Buona notte, il tuo blog è veramente bello, grazie per esserti aggiunta ai miei lettori cosa che ricambio volentieri, a presto.

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  12. Il silenzio ha senso solo dopo aver detto tutto,senza vergogna,aldilà di come andrà a finire.
    Può parlare di tante cose,urlare di infinite verità,oppure essere un paravento dietro il quale nascondere se stessi e la propria ombra.
    Il silenzio che sa di viltà non è degno di essere chiamato silenzio.
    Per amare ci vuole coraggio.E mi pare che ti ne abbia.


    Un sorriso.Antonia.

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  13. Ottima riflessione!!!
    Concordo con Miky il silenzio è tutto... basta saper ascoltare... e molto spesso ci si rifugia o nasconde...
    Scusa l'intrusione passavo di qui e mi son fermata a sbirciare spero non ti dispiaccia...
    Ti lascio una buona domenica e se ti aggrada farmi visita sei la benvenuta... ciao ciao

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  14. E' un post che fa male, Inès, perchè ricopia, quasi fedelmente, vicende personali passate e sotterrate con una tenacia che non credevo nemmeno di avere.
    Bentrovata.

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  15. Ho visto che hai lasciato un commento sul mio blog "di servizio".
    Se vuoi, sono qui:
    http://testabislacca.wordpress.com/
    Ciao. :-)

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  16. @ Miky: sono d'accordo con te, il Silenzio, molto spesso, è l'unica strada che ci conduce alla ragione, quello dentro il quale vi è il "Tutto", ma occorre essere Uomini e non burattini! Viltà, hai ragione mio caro! Grazie per il commento ti seguirò con interesse.

    @ Antonia: l'amore non può essere ragionato, né calcolato, e, prima o dopo fa i conti con la propria anima. Grazie cara Antonia per essere passata dal mio blog. A presto.

    @ Paola: sono contenta tu sia passata da queste parti e d'aver lasciato un tuo commento. Grazie, ti seguirò anch'io.

    @ la bislacca: sei stata davvero forte, spero di trovare la tua stessa tenacia. Un abbraccio, ti seguo.

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  17. Grazie Inès di avermi fatto visita e aggiunta ai miei lettori cosa che contraccambio con vero piacere... sempre che a te non spiace...
    Notte notte un abbraccio

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  18. @ Paola: assolutamente, mi fa molto piacere.Notte a te

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  19. In realtà ci sto ancora male, ma i miei 50 anni mi hanno improvvisamente dato quella che chiamano "forza della disperazione".
    Quando ne sarò fuori del tutto ci scriverò su un racconto.

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  20. @Bislacca: chissà, forse non passerà mai del tutto.. il segreto è convivere con le nostre ferite, perché prima o dopo non faranno più male, lasciando solo cicatrici come tatuaggi sulla pelle..

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  21. il silenzio primo o poi lascia il posto al desiderio.. mia cara inés.. ci si risveglia sempre dopo il letargo, cercando di riparare..

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